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All’inizio gli sembrò tutto meraviglioso: era accettato da tutti, si sentiva in pace con se stesso, le preoccupazioni della vita sembravano sparire ed il rapporto con gli amici era di fraterno amore. Ma poi si accorse che realmente le cose non stavano così come credeva, infatti quel vuoto presente nel suo cuore rimaneva….anzi, si allargava sempre di più perché cominciava a farsi spazio anche un senso di solitudine, sebbene stesse molto tempo insieme ad amici. L’abuso di stupefacenti era sempre maggiore perché non voleva pensare, ma allo stesso tempo si rendeva conto che non poteva più andare avanti in questo modo…. voleva smettere, ma non sapeva come, e soprattutto non sapeva a chi rivolgersi; non di certo ai suoi familiari, che erano all’oscuro di ogni cosa.

Così andava avanti vivendo in questa condizione, ponendosi spesso le stesse domande sulla vita. Non riusciva a far altro che continuare a camminare per la stessa via, anzi un giorno decise di voler provare anche a far uso di eroina. Conosceva bene i  danni e  le conseguenze a cui sarebbe potuto andare incontro, sia a livello personale che a quello familiare. Aveva ascoltato infinite volte gli effetti di questa droga a livello fisico e psichico e di come anche la famiglia poteva esserne coinvolta e soprattutto distrutta; ma lui si sentiva di poter controllare tutto, lui si sentiva al pari di Dio….ammesso che Egli esistesse veramente, pensava lui.

Ma inaspettatamente, dopo qualche giorno da quella tragica decisione, ricevette una cartolina del servizio militare che lo portava dalla parte opposta dell’Italia.

In questo modo fu troncato il giogo che la droga aveva su di lui, perché le relazioni con i suoi amici e la vita che conduceva furono bruscamente interrotte. Per il momento era libero dalla droga, ma i dubbi, le ansie e le paure rimasero, sebbene non le avvertisse forti come prima, per il fatto che la vita militare lo teneva occupato per molto tempo. Ma un anno passò in fretta, e la paura di ricadere nella spirale della droga, con le ovvie coseguenze, cominciarono a sorgere.

Tornato a casa, trovò subito un lavoro dove conobbe un collega che praticava ciclismo il quale lo spronò a cominciare a pedalare. Si comprò una bicicletta da corsa e cominciò a praticare ciclismo quasi ogni giorno. Lo sport lo interessò ed appassionò a tal punto da dimenticarsi e liberarsi completamente delle amicizie che lo avrebbero riportato indietro nel circolo della droga. Ora si sentiva felice e in pace per il modo in cui la sua vita era cambiata. Ma non era completamente soddisfatto, sentiva che nella sua vita mancava qualcosa. Ma che cosa? Si chiedeva.

Erano sempre le stesse domande, e lui aveva bisogno di risposte.

Così, sebbene godesse di ottima salute e avesse un corpo atletico, non potè far altro che constatare che neanche lo sport che poteva renderlo veramente felice, nemmeno le relazioni sentimentali che ebbe in seguito.

Oltretutto, nella vita di ogni giorno non poteva far altro che osservare l’odio, la malvagità, l’egoismo e l’invidia soffocare quel poco di amore e altruismo che come una piccola luce nelle tenebre, ancora persisteva nel mondo. Egli stesso si rendeva conto che il suo cuore era pieno di egoismo ed orgoglio per apparire verso la società, odio ed invidia verso il prossimo, amore per il denaro per non farsi mancare mai niente. Gli sembrava che la vita non avesse più un vero scopo per lui: le varie delusioni cominciavano ad essere un giogo troppo pesante da portare sulle proprie spalle. Si chiedeva quale era la vera ragione della sua esistenza.

C’era altro, oltre a quello che stava vivendo?

Ma un giorno scoprì qualcosa di veramente straordinario. Scoprì la persona di Gesù, e del suo immenso amore per ogni persona.

Gli fu detto che Gesù era stato sempre al suo fianco fin da quando era nato. Aveva assistito alla sua crescita, anche Lui aveva gioito e riso nei suoi momenti di felicità, e pianto nei momenti di tristezza e sconforto, rattristato per le decisioni sbagliate e delle conseguenze che ne erano derivate, esultato per le scelte ed azioni giuste nelle quali si era trovato a prendere una decisione. In ogni condizione, Gesù lo aveva sempre amato, ed è lo stesso amore che prova per ogni essere umano.

Gesù però desiderava una cosa da lui, di entrare nel suo cuore, per poter condividere ogni cosa con lui e portargli conforto, per togliergli quel senso di solitudine e fargli sapere che ogni giorno è al suo fianco. Voleva fargli sapere che ogni preoccupazione, ansia e paura poteva essere lasciata a Lui perché questo è uno dei motivi per cui Gesù è venuto nel mondo.

L’unica cosa che il ragazzo doveva fare, era accettare Gesù nel proprio cuore, come liberatore da ogni peso, e soprattutto come personale Salvatore.

Così io lo feci, con una semplice preghiera, parlandogli come si parla ad un amico, e Lui è entrato. Da subito non mi sono accorto di cosa era veramente successo, ma con il passare dei giorni e delle settimane ho sentito il mio cuore alleggerirsi, ho cominciato a ricevere le risposte che  nessuno mi aveva potuto dare.

Ma più di tutto ho ricevuto il più grande miracolo che Dio possa dare: la vita eterna con Gesù. Cosa significa? Che ho la certezza che un giorno quando chiuderò gli occhi, andrò alla presenza di Dio, e sarò con Lui per sempre. Ciò non avverrà per le mie buone azioni, come credevo erroneamente, ma per la fede in Gesù.

Questa è una sua promessa, e posso dire che le sue promesse sono veritiere. Questo non l’ho sperimentato solo io, ma anche milioni di persone che hanno accettato Gesù. La vita non è per niente facile, molti più di me lo sanno bene, ma con Lui al fianco si ha la certezza del conforto di un amico che ti alleggerisce dal giogo che grava sul proprio cuore…. di un amico che non ti lascia mai e che ti vuole dare la gioia di vivere.

Oggi, riguardando il mio passato mi accorgo che Gesù aveva bussato molte volte alla porta del mio cuore perché vedendo i miei brutti momenti, Egli voleva che gli permettessi di entrare per darmi quel conforto e tramutare quella tristezza in gioia.

Prima che io incontrassi personalmente Dio tramite il suo Figlio Gesù Cristo, circa due anni or sono, la mia vita era arida e vuota, seppur con vari momenti di felicità e gioia. Ma dopo anni di sbandamento e di errati preconcetti sul raggiungimento della vera felicità, ho incontrato persone che avevano scoperto che Dio ha un nome di battesimo e questo nome è Gesù. Mi dissero che Egli sarebbe intervenuto nella mia vita ed avrebbe preso dimora in me, a condizione che lo avessi invitato a farlo. Ebbene lo invitai a farlo ed Egli lo fece, così quelle ansietà e paure ora sono vecchie e passate, Gesù ha messo in me una pace, una gioia e una sicurezza che niente e nessuno potrà mai spazzare via, perché Egli è costantemente nel mio cuore.

Così sono diventato una nuova creatura ed ho ricevuto la vita eterna tramite il sacrificio di Gesù sulla croce: non per le mie buone azioni, ma credendo in Colui che è morto portando i miei e i peccati di tutta l’umanità sulle proprie spalle, sulla croce.

Questo è ciò che Dio ha fatto nella mia vita ed anche in quella di milioni di persone. Dio è vivo e sempre disponibile per coloro che si appellano a Lui per ottenere aiuto, conforto e risposte ai quesiti della vita.

Pensavo a quante volte ero stato fortunato per quella cartolina militare e per quel mio amico che mi ha fatto conoscere lo sport, ma ora sò con certezza che il caso o la fortuna non esistono, ma è la volontà di Dio. Ogni tanto ripenso anche a quante volte mi sono trovato in situazioni drammatiche nelle quali non sapevo cosa fare e che avevo un disperato bisogno di aiuto, una parola di conforto, comprensione, ma che non riuscivo a trovare. Gesù era lì, che bussava, mi avrebbe aiutato se solo lo avessi fatto entrare.

Il mio problema era che avevo il cuore indurito e non volevo accettare che Lui fosse veramente morto solo per il suo immenso amore per me e per ogni persona.

Prego che ogni persona Lo possa accettare per ricevere quello che io ed altri abbiamo ricevuto. Basta una semplice preghiera come questa; vai davanti a Lui con un cuore aperto e sincero, e digli queste semplici parole:

“Signore Iddio io so che Gesù ha già dato la sua Vita per me, che ha compiuto già tutto per me e che la mia lontananza da  te  Egli l’ ha annullata attraverso il suo sacrificio. Io credo che ciò sia   vero e con queste parole voglio esprimere la mia fede in Lui, Gesù, che è mio Salvatore. Riconosco di avere peccato e di essere bisognoso della sua salvezza: confesso il mio ravvedimento. Ti ringrazio per il tuo sacrificio Gesù, e ti chiedo di entrare nella mia vita come mai prima d’ ora per liberarmi da tutte quelle oppressioni che mi tirano sempre più giù e darmi quel conforto che solo Tu puoi dare. Vieni Spirito Santo e donami la vita. Amen.”

Voglio precisare che terminato il servizio di leva, anche se con una frequenza di quattro o cinque volte all’anno, ho continuato a far uso di ecstacy e cocaina, ma dal momento in cui ho arreso il mio cuore a Gesù, Egli mi ha liberato in modo definitivo dalla droga, dall’alcool e dal vizio del fumo.

Questo e molto altro è capace di fare Dio.

Ogni giorno ringrazio Dio per il miracolo della vita che mi ha dato, per il miracolo della sua protezione ovunque io vada e qualunque cosa faccia, per il miracolo del cibo che non mi fa mai mancare, per il miracolo della mia buona salute fisica. Ed anche se un giorno tutto questo  dovesse venirmi a mancare, la mia fede non vacillerà e continuerò a ringraziarlo, perché sò che Gesù mi ama ed è con me tutti i giorni della mia vita.

Non mi sento una persona speciale, o qualcuno di moralmente superiore ad altri, sono una persona come tutte di questo mondo, con i miei difetti, un peccatore, ma che ha conosciuto il piano e la volontà di Dio per la sua vita e ricevuto la cosa più preziosa che ci possa essere.

Prego anche che la mia esperienza e testimonianza possa essere di aiuto ed incoraggiamento a tutti coloro che si trovano nelle difficoltà, ma che non sanno a chi affidarsi.

Dio ti benedica.

Marco

civul2@hotmail.com